Federica Timeto è una femminista antispecista indisciplinata e interdisciplinare. Si…
È una studiosa e un’attivista terrona trans-femminista queer. Dottore di…
Angela Balzano è ricercatrice femminista e docente precaria: coordinatrice e…
Il testo di Angela Balzano, Nina Ferrante e Federica Timeto è stato presentato da Nina Ferrante e Federica Timeto in occasione dell’incontro Making Kin. Reproductive Justice is Eco-justice promosso da NICHE e che si è svolto il 28 ottobre 2022 presso il Teatro Ca’ Foscari con diretta online.
Prima di iniziare questa preziosa conversazione, come studiose e femministe, sentiamo l’urgenza di situarci rispetto a quello che sta accadendo in questi giorni in Italia e prendere posizione contro l’indirizzo chiaro del nuovo Governo.
Quando abbiamo letto Making Kin abbiamo voluto tradurlo come gesto politico, e condividere in uno spazio più largo, e più vicino a noi, parole e riflessioni per intrecciare e far moltiplicare le lotte sulla giustizia riproduttiva e ambientale multispecie.
Mentre pensavamo questo incontro, le crisi ecologica e sociale, inasprite in modo esponenziale dalle guerre, ci mettevano davanti alla responsabilità di tenere viva una discussione per trovare modi per stare nel trouble.
In questi giorni il Governo Meloni si insedia e rende chiaro, sin dalla sua composizione, che il fascismo non è solo una pagina della storia con cui non abbiamo fatto i conti, ma un problema attuale contro cui dobbiamo prendere posizione e un rischio concreto per il futuro contro cui siamo pronte a resistere.
Tra le cose che ci spingono oggi a prendere una posizione esplicita ci sono:
a) L’inaugurazione di un ministero della 1.Famiglia 2.della natalità 3. e delle pari opportunità.
Ci aspettavamo da questa nuova composizione politica il trionfo dei movimenti che si autodefiniscono per la famiglia e prolife, e sappiamo che questo significa contro le donne, le persone LGBTIQ+ e l’autodeterminazione.
Oggi risulta evidente che la guerra contro questi soggetti, e i diritti conquistati con storie di lotte, abbia preso una forma, e ha una autorità, istituzionale. Non solo.
b) C’è il nome stesso scelto per questo ministero, che rende chiaro l’intreccio tra disciplina di corpi e generi e il sogno razzista e specista di riproduzione della nazione, in una cornice nostalgicamente fascista.
Making Kin offre i migliori strumenti per analizzare il rapporto che c’è tra i diritti riproduttivi e l’imperativo della riproduzione della popolazione umana e altra dall’umana come progetto coloniale e capitalista di sovranità nazionale e di supremazia bianca.
c) Infine, l’idea che stiamo parlando perché ci meritiamo di parlare, visto che il nuovo Ministero dell’istruzione è anche del “merito” e noi dovremmo esserci meritate questo spazio di parola.
Ma noi prendiamo parola da femministe. Non aspiriamo a sfondare da sole il tetto di cristallo, come ha dichiarato il primo presidente del consiglio “donna”, e non sentiamo di parlare perché ce lo siamo meritate.
La nostra voce è sostenuta da una comunità trasversale ed eterogenea, fatta di corpi che parlano diversi linguaggi e con cui diveniamo ogni giorno, anche convergendo nelle differenze, per produrre e far circolare saperi che sostengano il nostro organizzarci e assumerci la responsabilità di costruire e moltiplicare reti, relazioni e parentele trasversali, dentro e fuori dagli spazi istituzionali.
MAKE KIN, FIGHT FASCISM.
Federica Timeto è una femminista antispecista indisciplinata e interdisciplinare. Si occupa di visualità, arti, nuovi media e Critical Animal Studies. Insegna Sociologia delle arti e Critical Animal Studies all’Università Ca’ Foscari a Venezia, e collabora con il gruppo della Technoculture Research Unit (Napoli). È membro della International Association of Vegan Sociologists. Scrive su blog, riviste accademiche, riviste militanti, e fa parte della redazione di Liberazioni e di Studi Culturali. Il suo ultimo libro è Bestiario Haraway. Per un femminismo multispecie (Mimesis, 2020). Vive davanti al mare, con una figlia e quattro gatti.
È una studiosa e un’attivista terrona trans-femminista queer. Dottore di ricerca in Studi culturali e postcoloniali del mondo anglofono all’Orientale di Napoli, attualmente è attiva nel Centro di Studi Postcoloniali e di Genere, collabora con il gruppo di lettura critica Feminist Futures e l’Unità di Ricerca sulle Tecnoculture, di cui cura il blog oltre ad avere organizzato, presso l’Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli, il ciclo di seminari “Postcoloniale, Queer e Femminista: appunti di lettura per una vita non fascista”. Appassionata di cultura pop, si occupa di critica femminista, queer e postcoloniale della neo-televisione e dei nuovi media, ma i suoi interessi spaziano dalla sci-fi femminista al post-porno, passando per il drag e gli album di famiglia. Le sue più recenti pubblicazioni sono: “Super Troopers. The Homonormative Regime of Visibility in RuPaul’s Drag Race”; “Tempo di essere incivili. Una riflessione terrona sull’omonazionalismo in Italia ai tempi dell’austerity”; “Elena e Modesta oltre l’ambivalenza: un esercizio di lettura contra-sessuale”. Per Mimesis ha pubblicato "Pelle queer maschere straight. Il regime di visibilità omonormativo oltre la televisione".
Angela Balzano è ricercatrice femminista e docente precaria: coordinatrice e docente del modulo Scienze del Master in Studi e politiche di genere dell’Università degli Studi Roma Tre; docente a contratto del corso in Diversity Management presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna; tutor in Women and Law per il Master GEMMA; borsista per il Dipartimento di Cultura Politica e Società dell’Università di Torino, per cui segue il progetto H2020 MINDtheGEPs (Modifying Institutions by Developing Gender Equality Plans). Ha curato per la DeriveApprodi le traduzioni di Rosi Braidotti (Il postumano, 2014), di Cooper e Waldby (Biolavoro globale. Corpi e nuova manodopera, 2015) e di Donna Haraway (Le Promesse dei mostri, 2019). Con Carlo Flamigni ha scritto Sessualità e Riproduzione. Due generazioni in dialogo su diritti, corpi, medicina (Ananke 2015). Per la collana Culture Radicali della Meltemi nel 2021 ha pubblicato Per farla finita con la famiglia. Dall’aborto alle parentele postumane. Con Elisa Bosisio e Ilaria Santoemma ha curato l’antologia Pinguini, conchiglie e cellule staminali verso futuri transpecie in prossima uscita per DeriveApprodi Editore.