EPP – Laboratorio di studi 2019/2020
Data
Life vs capital. Capire la crisi, cambiare il mondo
Formazione per climate strikers
A cura di Oficina de Ecologia e Sociedade, Centro di Studi Sociali dell’università di Coimbra, Environmental Humanities Laboratory – Kth Stoccolma, Fridays For Future – Napoli
Il cambiamento climatico, il collasso imminente degli ecosistemi terrestri e la sesta estinzione di massa sono manifestazioni del conflitto di classe del XXI secolo e dicono chiaramente che il capitale è incompatibile con la riproduzione della vita. Nonostante i mezzi di informazione e il sistema educativo nel suo complesso non rappresentino adeguatamente questa realtà, diventa ormai sempre più evidente come la crisi ecologica globale sia il risultato di una lunga storia attraverso la quale il capitalismo è arrivato a governare il pianeta attraverso quattro meccanismi di dominio interconnessi: quelli di classe, di genere, di razza e di specie. Quello che sta uccidendo la terra è dunque un sistema insieme classista, patriarcale, coloniale e specista: il capitalismo dell’estinzione. Per contrastarlo, abbiamo bisogno di alleanze anti-estinzione intersezionali, che affrontino cioè insieme tutti e quattro gli assi del dominio capitalista, con l’obiettivo anche di fronteggiare il rischio di deriva autoritaria connesso alla logica dello stato di emergenza.
Data
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19 ottobre
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23 novembre 2019
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27 novembre 2019
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14/15 dicembre 2019
Luogo
Napoli
Eco-walking beyond. Mappare, narrare, errare
Ciclo di camminate urbane e periurbane. Napoli Città Metropolitana.
Laboratorio a cura di Daniela Allocca (Unior / Laboratorio del Cammino)
Camminare per conoscere il territorio è una pratica sempre più diffusa. Gruppi di ricercatori, artisti, persone comuni si sono rimesse in cammino. Il ciclo di camminate proposto intende disseminare questa pratica e far (ri)scoprire percorsi non più praticati o mai praticati a piedi. Si tratta di possibilità al di fuori della modalità odierna di attraversare la città o di raggiungerla provenendo da località extraurbane.
Partendo dal rapporto tra cartografia, scrittura, mappatura e narrazione verrà posta l’attenzione sulla possibilità di riconfigurare i luoghi. L’obbiettivo è quello di ri-mappare come tattica per ri-appropriarsi dei luoghi attraversati. Le camminate offriranno la possibilità di illuminare il nesso profondo tra narrazioni plurali di un territorio e lo sviluppo urbano dello stesso, allo stesso tempo avvalorando il legame esistente tra la scrittura e uno dei suoi oggetti; ovvero la città. Conoscere la città diventa, dunque, pratica da trasferire a chi fin ad oggi ha attraversato Napoli sbrigativamente e, di conseguenza, passivamente. Praticando il cammino si ricostruisce un rapporto partecipativo con i luoghi e con le comunità che li usano e abitano.
Camminare come pratica di ascolto del territorio, come forma di contatto imprescindibile e qualitativamente ricca. Leggere un territorio grazie al cammino e allo stesso tempo riscrivere questa narrazione, cambiare e farsi cambiare dai luoghi attraversati questo l’obbiettivo che si propone questo ciclo di camminate.
Data
10/11 gennaio 2020
Luogo
Napoli
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Ex Asilo Filangieri
Felicità al tempo della fine della crescita
Seminario a cura dell’associazione “Fare Decrescita Napoli”
Si rende sempre più necessario indagare un diverso paradigma della felicità nella società che dovrà nascere dalle ceneri del neoliberismo postindustriale. La felicità promessa dalla modernità è pura illusione e il modello economico, sociale e politico dominante sta crollando sotto i colpi della crisi finanziaria globale e dell’emergenza ambientale. Attanagliati da continue crisi possiamo sperare in un futuro di benessere e serenità? Per i pensatori della Decrescita la risposta non può che essere Si. Dobbiamo però invertire la rotta, ribellandoci all’imperativo che ci ha guidati nell’ultimo secolo – la crescita a ogni costo, misurata con l’aberrante strumento del Pil – e stabilire un nuovo modello sociale. Serge Latouche, punto di riferimento indiscusso sul tema della decrescita, ha più volte riflettuto sul tema della felicità. Egli vede la felicità come una cosa lontana dalla crescita e, sotto molti punti di vista, in antitesi allo sviluppo. Latouche propone di tornare ad un modello frugale e di uscire dalla economia della crescita. L’ecologia politica, d’altra parte, chiama la nostra attenzione sul fatto che l’imperativo della crescita è legato ad altre forme di oppressione – sfruttamento, colonialismo, estrattivismo, patriarcato. Quale percorso di transizione è ipotizzabile per uscire da queste oppressioni intrecciate in una società proiettata alla decrescita? Quali discipline già delineate o esistenti possono essere idonee a costruire una società della decrescita?
Data
21 febbraio 2020
Luogo
Napoli
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Ex Asilo Filangieri
Cosmopolitiche e cosmopoetiche della ‘relazionalità’: pratiche di ospitalità ed ecologia
Seminario a cura del Centro Studi Postcoloniali e di Genere Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Il laboratorio intende offrire una occasione di studio e riflessione sulle pratiche cosmopolitiche e cosmopoetiche che si attivano in risposta alle vicende globali delle migrazioni contemporanee e, insieme, alle urgenze ecologiche volte a costruire/inventare/sperimentare nuove ‘relazionalità’ di co-esistenza planetaria. Assistendo alla configurazione di politiche sempre più neoliberali, sovranistiche e razziste – ciò che A. Mbmembe definisce ‘necropolitiche’ – condotte dalla Fortezza Europa e, a livello globale manifeste nelle rinnovate e violenti forme di appropriazione, di colonialismo e di esclusione verso ‘l’Altro/a che arriva’, si intende sviluppare le nozioni di ‘ospitalità incondizionata’ (J. Derrida) e ‘cosmopolitismo corporeo’ (A. Raghavan) come pratiche d’intervento per ripensare le nuove relazionalità eco-politiche, umane e post-umane.
Data
13/14 marzo 2020
Luogo
Napoli
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Ex Asilo Filangieri
Cosmotecnica e ecologia politica
Seminario a cura dell’Unità di Ricerca sulle Tecnoculture dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Il laboratorio che proponiamo vuole essere una esplorazione della nozione che la «tecnologia non è un universale antropologico, ma è abilitato e limitato da parti- colari cosmologie, che vanno oltre la mera funzionalità o utilità. Quindi non c’è una singola tecnologia, ma piuttosto cosmotecniche multiple» (Yuk Hui Cosmo- technics as Cosmopolitics, eflux, 2017). Vorremmo dunque esplorare l’idea che la tecnologia e la tecnica così come le conosciamo sono state parte integrante dello sviluppo del Capitalocene, sia in quanto capitale fisso che incorpora saperi viventi codificati nella macchina sia in quanto rapporto con la natura in quanto fonte di energia/lavoro e oggetto/risorsa. L’idea di cosmotecnica si ispira al progetto di ‘svolta ontologica’ nell’antropologia (Philippe Descola, Eduardo Viveiros de Castro, Bruno Latour,Tim Ingold, Roy Wagner e Marilyn Strathern) per sostene- re lo stretto legame tra concezione della tecnica e del cosmo. In particolare, proponiamo di coinvolgere nella discussione gruppi attivi sul territorio e impe- gnati nello sviluppo di pratiche di permacultura o di agricoltura non-industriale.
Data
17/18 aprile 2020
Luogo
Napoli
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Ex Asilo Filangieri
Urbanistica e beni comuni
Seminario a cura del gruppo di ricerca Pan (paesaggio ambiente e natura)
Attraverso i piani regolatori che si sono susseguiti a Napoli, dal 1939 a oggi, è possibile ricostruire la storia ambientale della città nel Secondo dopoguerra. La pianificazione urbanistica ha permesso di salvaguardare i centri storici (anche quelli delle periferie), una parte della costa, centinaia di ettari di verde pubblico e di aree agricole: un patrimonio prezioso di beni comuni che, altrimenti, la specu- lazione edilizia avrebbe sottratto per sempre alla città. Dal piano del 1939, che prevedeva una «continua e meravigliosa passeggiata panoramica senza pari» intorno alle colline verdi di Posillipo, del Vomero e di Capodimonte, a quello del 1972, che permise di vincolare 700 ettari nel centro storico, fino all’ultimo piano approvato nel 2004, che ha allargato la superficie del centro storico a 2100 ettari e ha previsto – caso unico in Italia – un «consumo di suolo zero», si ripercorreran- no le fasi principali della storia urbanistica di Napoli, fino al nuovo Documento di Indirizzi per la redazione del Piano Urbanistico Comunale intitolato ‘Città, ambiente, diritti e beni comuni. Napoli 2019-2030’.
Data
8 – 15 – 22 – 29 maggio 2020
Luogo
Napoli
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Ex Asilo Filangieri
Rassegna cinematografica sulla trasformazione della città a partire dal neorealismo italiano
a cura di Ivana Fabbricino
La rassegna propone una serie di opere cinematografiche che, a partire dal Neorealismo italiano, fanno dello spazio urbano e della sua trasformazione il supporto su cui narrare storie, specchio di un profondo cambiamento della società italiana. Il file rouge che unisce i film proposti sarà il rapporto tra uomo e ambiente – fisico e psichico – la cui narrazione si dispiega nello spazio attraverso il viaggio, la passeggiata urbana, lo spostamento/spaesamento.
Dalle città in demolizione o in ricostruzione tale cammino ci condurrà verso i loro margini, spazi qualsiasi, terreni incolti, tessuti sdifferenziati dove si trovano tracce di quell’umanità ‘spinta’ al di fuori, vite a margine in cerca di una nuova collocazione.
ECOLOGIE POLITICHE DEL PRESENTE
Laboratorio di Studi
Napoli | dicembre 2019 / maggio 2020
L’ecologia politica rappresenta un campo di studi interdisciplinare dove studios_ e attivist_ di diverse provenienze si possono incontrare e collaborare intorno al tema dell’emergenza ambientale, che è forse il segno più caratterizzante della nostra epoca. Alla nuova narrativa globale fondata sull’Antropocene (l’era dell’umano, l’umanità come forza geologica), che propone una naturalizzazione delle ineguaglianze prodotte dalla crisi ecologica, perché le ritiene il necessario risultato della presenza dell’Umano nel contesto terrestre, l’ecologia politica oppone una ri-politicizzazione dell’ecologia.
In questa prospettiva va inquadrata la categoria di Capitalocene (l’età del capitale, il capitalismo come forza geologica) che svela le radici economiche, politiche e culturali della crisi in atto. Altro concetto chiave dell’ecologia politica è quello di ‘giustizia ambientale’, che nasce dalle lotte contro la distribuzione diseguale dei costi ambientali, sistematicamente scaricati su corpi scartabili (razzializzati, sessualizzati, migranti) e che producono ‘aree di sacrificio’, partendo dunque dalla constatazione che, se l’ambiente è un bene comune, tuttavia ‘l’inquinamento non è uguale per tutti’ . Dalla degradazione degli ecosistemi e del patrimonio storico-artistico alla mercificazione delle risorse alimentari, idriche ed energetiche, dai flussi migratori causati dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici fino all’urbanizzazione selvaggia e alle guerre per accaparrarsi zone strategiche per la sopravvivenza e il sostentamento dei paesi più sviluppati: conflitti ambientali emergono sempre più numerosi e mettono in questione il paradigma antropocentrico e meccanicistico prevalente.
Da qui l’idea di avviare un laboratorio di studi e formazione avanzata, quale luogo intersezionale e di convergenza tra diverse discipline e istituzioni culturali, che abbia al centro delle proprie attività la necessità di riflettere e formarsi sulle principali posizioni espresse dal pensiero ecologista del Novecento ma anche sulle nuove forme che sta assumendo oggi il dibattito ecologico.
Il Laboratorio di Studi Ecologie Politiche del Presente 2019/2020 è organizzato da:
- Gruppo di RICERCA PAN (Paesaggio-Ambiente-Natura)
- Unità di Ricerca sulle Tecnoculture
- Centro Studi Postcoloniali e di Genere,Università degli studi di Napoli l’Orientale
- DIARC – Dipartimento di Architettura, Università degli studi di Napoli Federico II
- URIT – Unità di Ricerca sulle Topografie sociali, Università degli studi Suor Orsola Benincasa
- La Camera Blu. Rivista di Studi di Genere, Università degli studi di Napoli Federico II
- Effimera. Critica e sovversioni del presente rivista online
- CES-EcoSoc – Centro de Estudos Sociais – Oficina de Ecologia e Sociedade, Universitá di Coimbra
- EHL – Environmental Humanities Lab, KTH (Royal Institute of Technology) Stoccolma; Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
- Laboratorio del Cammino
- Università degli studi di Napoli “l’Orientale