Il laboratorio di Ecologie Politiche del Presente è uno spazio…
Per accompagnare in modo efficace l’analisi sul nesso Beni comuni-Urbanistica-Costituzione, si propongono 4 riflessioni:
- Spazio e norma
- Responsabilità e salvaguardia, conservare PER il futuro
- Territorio, disciplina urbanistica e rispetto della Costituzione
- Beni comuni e standard urbanistici
Per ogni sezione sono proposte “Riflessioni parallele” e “Temi generati/evocati”, articolati in “Segni e immagini” e “Retrospettive”
Terza riflessione: Territorio, disciplina urbanistica e rispetto della Costituzione
La visione che “riduce” la disciplina del territorio ad una azione di governo regionale è semplicistica. È indispensabile aver presente il chiaro inquadramento costituzionale per preservare le collettività dal rischio di disuguaglianze nella risposta ai diritti fondamentali. La Costituzione prevede infatti garanzie nazionali uniformi nel sistema delle tutele di cui conserva potere legislativo (ad esempio la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali) ed anche nel sistema di determinazione dei principi fondamentali cui, per le materie concorrenti, le autonomie regionali devono attenersi (articolazioni rispettivamente previste all’art.117 commi 2 e 3).
Il dibattito sui beni comuni aiuta a comprendere concretamente questo meccanismo.
I beni comuni non possono subire compressione differenziata per diverse collocazioni geografiche.
Così, l’atto di zonizzare il territorio in aree omogenee cui assegnare una disciplina (di conservazione o trasformazione fisica e di usi compatibili) non è certamente solo atto tecnico ricognitivo, ordinatorio e regolatorio, ma è denso di implicazioni da riguardare in ottica costituzionale.
Alla responsabilità nei confronti delle successive generazioni corrisponde la ratio delle previsioni urbanistiche, nel senso letterale del termine: pre-visioni, ovvero visioni di futuro.
Tornando alla salvaguardia degli eco-sistemi e a quanto impedisce di cadere nella dismisura e nell’illimitatezza, va detto che assumono sempre maggior rilievo la comprensione dei limiti del territorio urbanizzato e la percezione del territorio rurale, universi spesso riguardati attraverso la misura dell’edificato. Manca, invece, l’abitudine a riguardarli attraverso la misura del diritto delle collettività a perseguire il bene comune.
In questa chiave di lettura vanno ricollocati i termini del problema, aprendo almeno tre livelli di approfondimento: su tessuti storici, sullo spazio rurale e sui tessuti di recente formazione, affinché le azioni che si immagineranno possibili nella pre-visione urbanistica siano costituzionalmente orientate.
Riflessioni generali e temi generati/evocati
Segni e immagini: Limiti dell’urbano; tecniche di classificazione
Retrospettive: Lo spartiacque degli anni della grande espansione
Il laboratorio di Ecologie Politiche del Presente è uno spazio interdisciplinare intorno alla crisi ecologica del pianeta.