In quanto epoca in cui l’ambiente terrestre è fortemente condizionato dagli effetti inquinanti dell’azione umana, l’Antropocene è un campo di pensiero e azione controverso, che si presta anche a messaggi semplicistici e narrazioni strumentali.
Capovolgendo l’assunzione secondo cui la società umana potrebbe essere arrivata a una fine ineludibile, REVERSE vuole contrastare questa tendenza costruendo una conoscenza critica, documentata e condivisa sul passato, sul presente e sul futuro della questione ambientale.
Speriamo che questi tre appuntamenti possano costituire un buon inizio per immaginare un rivolgimento degli squilibri ecologici in chiave trasformativa, non solo grazie al contributo di studiosi/e e professionisti/e di diversa provenienza disciplinare, ma anche in stretta collaborazione con il tessuto dell’associazionismo locale e dei movimenti per la giustizia sociale e climatica.
L’iniziativa si compone di tre appuntamenti.
MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO, 17.00-19.00
“Antropocene o Capitalocene? Collasso ambientale, immaginari e mondi possibili”
La cosiddetta “crisi climatica”, l’inquinamento di acqua, aria e suoli, la recrudescenza dei disastri “naturali” possono essere attribuiti genericamente all’azione umana nel mondo? O ha più senso connettere questi fenomeni alle forme concrete di produzione e riproduzione della vita generate dalle società umane nei diversi contesti spaziali e temporali, ovvero alle forme specifiche assunte nel tempo e nello spazio dal capitale, come suggerisce il provocatorio concetto di “capitalocene” introdotto da Jason Moore? Quali immaginari e mondi possibili vengono smossi dall’idea di trovarci nel bel mezzo di un vero e proprio “collasso” ambientale? E soprattutto cosa possiamo farci con questi immaginari e con le pratiche sociali che li sostanziano per ripensare il nostro posto nel mondo? Ne discuteremo con Emanuele Leonardi, ricercatore in sociologia presso l’Università di Parma, e con l’antropologo, geografo e scrittore Matteo Meschiari, docente presso l’Università degli Studi di Palermo. Introduce Mara Benadusi, antropologa presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DSPS) dell’Università di Catania, e coordina Metis Bombaci, dottoranda nello stesso Dipartimento.
VENERDÌ 12 FEBBRAIO, 17.00-19.00
Presentazione del libro “Antropocene. Per un’antropologia dei mutamenti socio-ambientali” (EditPress 2020)
In campo scientifico la nozione di Antropocene ha dato luogo a un acceso dibattito. Questo volume prova a discutere come il concetto apra nuove prospettive di ricerca antropologica per la comprensione delle dinamiche di mutamento sociale e ambientale in corso. L’autore, Franco Lai, docente all’Università di Sassari e da tempo conoscitore delle tematiche ambientali e del paesaggio, nel libro cerca di mettere alla prova la categoria di Antropocene a partire dalle sue ricerche in una zona umida racchiusa all’interno del polo urbano della Sardegna meridionale. Il libro si sofferma anche su una lettura antropologica degli immaginari legati alla fine del mondo nella produzione culturale contemporanea e propone un approccio problematico ma aperto in cui il rapporto tra la dimensione sociale e quella ambientale è molto stretto, tanto da richiedere una altrettanto stretta collaborazione tra le scienze sociali e le scienze naturali. Introduce l’incontro Mara Benadusi, antropologa presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DSPS) dell’Università di Catania, e dialogo con l’autore Irene Falconieri, assegnista presso l’Università di Messina.
VENERDÌ 26 FEBBRAIO, 17.00-19.00
“Dall’antropocentrismo all’ecocentrismo. Nuove forme di conoscenza e di azione ecologica in Sicilia”
Questo terzo appuntamento riguarda le forme di conoscenza scientifica che caratterizzano il sapere e l’azione ecologica messe in campo dal nuovo ambientalismo siciliano nel paesaggio post-industriale gelese. Nonostante la zona sia fortemente degradata a causa delle attività industriali estrattive, una crescente voglia di riappropriarsi dell’ambiente mediante la tutela e valorizzazione della sua biodiversità sembra farsi strada nel territorio. A partire da un quadro conoscitivo anti-antropocenico ed ecocentrico, durante l’incontro si proverà a leggere questi mutamenti in dialogo con Christian Mulder, docente di ecologia presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BIOMLG) dell’Università di Catania, e Manuel Zafrana, dottorando nello stesso Dipartimento. Coordinano l’incontro Alessandro Lutri, antropologo presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche (DISUM), ed Elisa Privitera, dottoranda del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura nella stessa Università.
In linea con lo spirito del progetto, questo ciclo di incontri nasce dalla collaborazione con il Coordinamento per il Territorio no Discarica di Armicci-Bonvicino, comitato attivo a Lentini contro la costruzione di una nuova discarica nella zona; il Collettivo di Ecologia Politica Catania, gruppo di studenti/sse sensibili alle questioni ambientali; UniLAB, un centro di studi e ricerca gestito da alcuni studenti e alcune studentesse dell’Ateneo di Catania.
Gli incontri verranno anche trasmessi in diretta sulla pagina Facebook del progetto REVERSE