Il laboratorio di Ecologie Politiche del Presente è uno spazio…
Il libro Trame. Pratiche e saperi per un’ecologia politica situata – per la serie editoriale Ecologie Politiche del Presente, edito da Tamu edizioni – è composto da 10 nodi tematici, elaborati da 41 autorə. Di seguito una loro breve presentazione. Per un approfondimento è possibile leggere l’Introduzione al libro.
GIUSTIZIA AMBIENTALE
L’intreccio di saperi e desideri vissuto all’interno delle lotte ambientali in Campania dalle curatrici del capitolo Miriam Corongiu e Ilenia Iengo è confluito in un invito rivolto ad altrə compagnə e studiosə in lotta per discutere insieme di giustizia ambientale. Il workshop si è tenuto a Napoli durante la scuola di formazione Life vs Capital per climate strikers organizzata in collaborazione tra Ecologie politiche del presente e Fridays For Future nell’Ottobre 2019.
Miriam Corongiu è attivista per la sovranità alimentare, gestisce L’Orto Conviviale, una piccola azienda agroecologica nel vesuviano, e si occupa di femminismo rurale. Ilenia Iengo è attivista dell’assemblea Non una di meno Napoli e dottoranda in Ecologia politica femminista presso il Barcelona Laboratory for Urban Environmental Justice and Sustainability dell’Icta-Uab. L’assemblea transfemminista Non una di meno Napoli, in linea con il movimento politico transnazionale, antisessista, antirazzista e antifascista, si batte per la giustizia ambientale e climatica. Stop Biocidio è il coordinamento campano di comitati, associazioni e cittadinə attivo dal 2013 contro la devastazione ambientale in Campania nelle sue molteplici forme, dalla Terra dei fuochi alla storica emergenza rifiuti. Il Centro di documentazione conflitti ambientali studia l’impatto in termini sociali, economici e ambientali dello sfruttamento delle risorse naturali e dei conflitti che ne derivano.
CAPITALOCENE
Il capitolo è stato curato da Nicola Capone che ha composto i testi delle relazioni e i materiali di studio presentati in occasione del primo seminario di Ecologie politiche del presente svoltosi a Napoli il 9 giugno 2018 nella sede dell’Istituto italiano per gli studi filosofici. Le relazioni raccolte e ricomposte sono di Gennaro Avallone, Stefania Barca, Jason Moore (nella traduzione di Emanuele Leonardi) e Miriam Tola. Visto il lavoro collettivo di revisione del testo si è pensato di firmarlo collettivamente. Gennaro Avallone è ricercatore in Sociologia dell’ambiente e del territorio presso il dipartimento di Scienze politiche, sociali e della comunicazione dell’Università di Salerno; Stefania Barca insegna Ecologia politica presso il Centro de Estudos Sociais dell’Università di Coimbra; Nicola Capone insegna Storia e Filosofia all’Iss Pitagora di Pozzuoli ed è cultore della materia in Filosofia del diritto presso l’Università di Salerno. Tra i suoi temi di ricerca vi è la relazione fra lo spazio e la norma vista attraverso la lente dell’ecologia politica e del costituzionaismo contemporaneo; Emanuele Leonardi è ricercatore in Sociologia presso il dipartimento di Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali dell’Università di Parma; Jason Moore insegna Sociologia alla Binghamton University; Miriam Tola insegna Humanités environnementales presso l’Università di Losanna in Svizzera.
ESTRATTIVISMI. NOTE DAL MARGINE MERIDIONALE
Il capitolo prende le mosse da un seminario di Epp tenutosi il 9 maggio 2019 presso l’Ex Asilo Filangieri di Napoli. I contributi qui proposti tracimano e territorializzano una parte di quella discussione, abbracciando l’esigenza di includere in questo volume una riflessione situata sull’estrattivismo e sulle lotte anti-estrattiviste che animano in particolare il Sud Italia nel loro intreccio socio-ecologico e socio-economico con il contesto geopolitico europeo e mediterraneo dell’energia e delle infrastrutture.
Giuseppe Orlandini è un attivista e ricercatore scalzo. Dottore di ricerca in Studi internazionali all’Università «L’Orientale» di Napoli, ha svolto un lavoro di campo sull’estrattivismo nello stato di Minas Gerais, in Brasile. È coautore dell’Oro Vero. Resistenze Contadine, breve documentario sul- le ragioni dell’opposizione al mai sopito tentativo di estrazioni petrolifere in Irpinia. Collabora con Napoli Monitor. Daniele Valisena è post-doc in Environmental Humanities presso il centro di ricerca Spiral dell’Università di Liegi e ha svolto un dottorato nell’ambito della stessa disciplina presso l’Environmental Humanities Laboratory del Royal Institute of Technology di Stoccolma. Si occupa di storia ambientale, storia delle migrazioni e storia orale. Paola Imperatore è dottoresa di ricerca in Scienze politiche all’Università di Pisa e si occupa di conflitti politici e movimenti sociali, in particolare legati alla difesa dell’ambiente e del territorio dalla costruzione di grandi opere e attività industriali impattanti. È un’attivista ecologista e femminista e partecipa a vari collettivi nella città di Pisa. Savino Monterisi è giornalista, scrittore e attivista. Dopo anni di vita a Roma ha deciso di tornare nella sua città natale, Sulmona. Con il Collettivo AltreMenti Valle Peligna si oppone alla costruzione della grande opera inutile Rete Adriatica. È autore del libro Cronache della Restanza. Pietro Dommarco collabora con «Altreconomia» e dirige il periodico indipendente «Terre di frontiera», sul quale Emma Barbaro, che ne è caporedattrice, ha pubblicato diversi articoli dedicati all’estrazione di petrolio nel Sud Italia. Elisa Privitera porta avanti un dottorato all’Università di Catania, occupandosi del ruolo delle comunità nella pianificazione ambientale e di territori contaminati.
ECOLOGIA OPERAIA
Il capitolo prende le mosse dalla giornata di lavoro del 9 marzo 2020 al Lido Pola occupato, luogo che sorge a Bagnoli, nella periferia occidentale di Napoli, nel territorio dove storicamente si è insediato uno dei quattro poli siderurgici italiani, l’ex Ilva-Italsider, e dove abita la comunità operaia formatasi intorno a esso. L’iniziativa ha raccolto un gruppo di persone composto da attivistə e abitanti di Bagnoli, studiosə di ecologia operaia e membri di due comunità ex operaie: quella dell’Italsider della stessa Bagnoli e quella dell’Isochimica di Avellino. Si poneva l’obiettivo di uno scambio di esperienze di vita e riflessioni sul nesso lavoro/corpo/territorio/cura, e sul tema della memoria operaia e del suo significato politico oggi.
Il capitolo, curato da Stefania Barca, ospita un contributo di Virginia Rondinelli del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, collettivo di Taranto nato a fine luglio 2012 per rappresentare il superamento del duplice conflitto salute-lavoro/cittadinə-operaiə. La rivendicazione di una politica partecipata e dal basso trova continuità e condivisione con i grandi movi- menti di lotta nell’Uno maggio totalmente autofinanziato che il Comitato organizza ogni anno a Taranto dal 2013.
OCCUPY CLIMATE CHANGE, CITTÀ DOPO CITTÀ
Dal 2017 un gruppo interdisciplinare e indisciplinato di studiosə ha costruito una ricerca partecipata sull’attivismo climatico in contesti urbani. Il progetto ha poi contribuito alla costruzione della scuola estiva per attivistə climaticə Life vs. Capital.
Marco Armiero è dirigente di ricerca all’Istituto di studi sul Mediterraneo del Cnr e direttore dell’Environmental Humanities Lab del Kth di Stoccolma. È il coordinatore del progetto Occ! ed è stato tra i fondatori di Epp. Gilda Berruti è ricercatrice presso il dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II. Studia la costruzione sociale dei piani urbanistici, le esperienze dal basso di recupero di spazi comuni e la sostenibilità urbana. Ashley Dawson è professore di Letteratura alla City University di New York e autore di Extreme Cities, volume che ha fornito l’ispirazione per il progetto Occ! Raniero Madonna è un attivista della rete Stop Biocidio, impegnato nelle lotte contro la contaminazione e per la giustizia climatica. Di formazione è ingegnere ambientale. Maria Federica Palestino è professoressa associata di Urbanistica all’Università Federico II di Napoli. Ha lavorato a lungo sulla pianificazione partecipata, occupandosi soprattutto di aree marginali e comunità fragili. Ha coordinato Occ! a Napoli. Lise Sedrez è ricercatrice Cnpq e professoressa associata di storia ambientale all’Università Federale di Rio de Janeiro. Si è occupata di disastri in contesti urbani. Ha coordinato la ricerca del progetto Occ! in Brasile. Pietro Spaccaforno è un attivista della rete Stop Biocidio e un dirigente della squadra di calcio antirazzista Napoli United. Isabelle Anguelovski è direttrice del Barcelona Lab for Urban Envi- ronmental Justice and Sustainability dell’Icta-Uab.
TURISTIFICAZIONE
Questo contributo è l’esito delle riflessioni emerse nel corso della giornata di studi del 6 aprile 2019 tenutasi presso l’Istituto italiano per gli studi filosofici nell’ambito del laboratorio di Ecologie politiche del presente e dedicata al «diritto alla città ai tempi del turismo». Nel corso della discussione, a cui abbiamo preso parte insieme ad Anna Fava e Salvatore Settis, ci siamo interrogatə sulla necessità di declinare il concetto di diritto alla città riferendolo alla specificità del caso di Napoli e alle trasformazioni legate all’impatto del turismo urbano di massa. Queste riflessioni, come il laboratorio stesso, si pongono l’obiettivo di contribuire a far emergere questioni rilevanti per il futuro della città, affrontandole nella loro complessità e superando dunque la recinzione dei campi disciplinari. Si inseriscono inoltre in un percorso più ampio, che include l’organizzazione di azioni collettive nello spazio fisico della città.
Nicola Capone, Alessandra Caputi e Alessandra Esposito sono parte attiva del nodo napoletano della rete internazionale Set – Sud Europa di fronte alla turistificazione e della Rete dei beni comuni della città di Napoli. Alessandra Caputi è una libera ricercatrice in Storia dell’ambiente e collabora attivamente con la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce; Alessandra Esposito è assegnista di ricerca in Urbanistica al dipartimento di Ingegneria civile edile ambientale presso La Sapienza di Roma e parte del gruppo di ricerca Prin «Short Term City. Digital platforms and spatial justice».
LA CURA DEL COMUNE
La scrittura di questo capitolo è stata possibile grazie alle riflessioni emerse dalle giornate di studio realizzate all’interno dei beni comuni napoletani Scugnizzo Liberato e Asilo il 4 e 5 gennaio 2019. Durante questo laboratorio, organizzato da Ecologie politiche del presente insieme alle comunità di abitanti, abbiamo discusso della cura del comune come forma di lavoro collettivo e delle sue potenzialità rigenerative di territori, spazi, corpi e relazioni; abbiamo messo in luce i modi in cui la cura del comune mette in discussione consolidati modelli di divisione sociale/sessuale del lavoro e di appropriazione del valore; abbiamo, infine, riflettuto sul comune come modo di ri/produzione comunitaria e anticapitalista, cioè su come è possibile autogestire il lavoro collettivo in modo che questo crei, conservi e rigeneri le risorse (materiali e immateriali) necessarie alla riproduzione sociale.
Roberto Sciarelli è dottorando di Scienze sociali al Centro de Estudos Sociais dell’Università di Coimbra, dove conduce una ricerca sui beni comuni napoletani a partire dagli studi di ecologia politica e postcoloniali sul Sud Italia. Fa parte della comunità dello Scugnizzo Liberato e dell’Osservatorio permanente sui beni comuni della città di Napoli. Giacomo D’Alisa è ricercatore di Ecologia politica al Centro de Estudos Sociais dell’Università di Coimbra. Studia i beni comuni e i processi di commoning a partire dalle teorie della decrescita. Laura Centemeri è ricercatrice al Centre Nationale de la Recherche Scientifique e fa parte del Centre d’Étude de Mouvements Sociaux dell’École des Haute Études en Sciences Sociales di Parigi, dove più recentemente si è occupata del movimento transnazionale della permacultura e della sua diffusione in Italia. Il capitolo include un contributo di Nicola Capone.
COSMOTECNICA
Il capitolo Cosmotecnica è maturato nell’ambito di un seminario organizzato da Epp e dalla Technoculture Research Unit (Tru) con lo scopo di contribuire al dibattito dell’ecologia politica, evidenziando in maniera critica, sulla scia delle riflessioni di Yuk Hui, il predominio contemporaneo di una mono-cultura tecnologica, ossia di una cultura in cui la concezione occidentale della tecnologia/tecnica appare come l’unica visione possibile. Tru è un’unità di ricerca informale nata all’interno del Centro studi postcoloniali e di genere dell’Università L’Orientale di Napoli, con lo scopo di tematizzare l’imprescindibile rapporto che lega la cultura alla tecnologia e alla tecnica. L’unità condivide una parte delle proprie riflessioni attraverso un blog (technoculture.it) e i social; costruisce momenti di partecipazione dal vivo attraverso seminari, workshop e gruppi di lettura. Tiziana Terranova e Stamatia Portanova sono entrambe membre e co-fondatrici del gruppo, oltre a essere docenti di Studi culturali, postcoloniali e teorie dei media digitali presso L’Orientale.
CAMMINARE E/È CARTOGRAFARE. BEYOND ECO*WALKING
Nell’autunno 2019 Daniela Allocca e Gaia Del Giudice, insieme ad Alessandra Caputi e Ivana Fabbricino, hanno curato il ciclo Eco*Walking Beyond, una serie di camminate e incontri sul tema del cammino. Questo capitolo è un approfondimento del dialogo iniziato durante quelle giornate con i collettivi DOM- e kollektiv orangotango. Questo testo è dunque una prosecuzione della relazione intessuta, delle parentele e alleanze che si sono create intorno al e in cammino, e che ci interroga anche sulle possibilità della pratica del cammino in tempo di sindemia.
Daniela Allocca è una ricercatrice indipendente, curatrice e scrittrice. È co-fondatrice di diversi collettivi artistici tra cui Progetto Fiori, con cui inizia il percorso di sperimentazione legato alle camminate. Come ricercatrice si è occupata della traduzione come fenomeno acustico all’interno di vari progetti in Germania dedicati a scrittori rifugiati politici. Dal 2018 fa parte del Laboratorio del Cammino. Gaia (Gaetana) Del Giudice ha conseguito il master in Environmental Humanities all’Università di Roma Tre ed è dottoranda in Pianificazione urbanistica all’Università Federico II di Napoli. Dal 2014 pratica e studia la filosofia, le tecniche e la scienza relative a varie discipline dello Yoga. Nel 2021 è curatrice e relatrice del ciclo di seminari Urban Dynamics. Housing as Commoning, Real Estate and Platform Urbanism. DOM- (casadom.org), nato nel 2013 dalla collaborazione tra gli artisti Leonardo Delogu e Valerio Sirna, è un progetto che indaga il linguaggio delle arti performative contaminandolo con l’approccio militante delle Environmental Humanities e con le istanze e gli immaginari delle pratiche eco-anarco-queer. Cristina (Thorstenberg) Ribas si è addottorata nel 2017 alla Goldsmiths University of London e lavora come artista e ricercatrice. Sviluppa progetti di politica ed estetica, ricerca militante, cartografia e pedagogia radicale (tra gli altri, Arquivos Táticos e la piattaforma desarquivo.org). Fa parte della rete Red Conceptualismos del Sur e del gruppo di ricerca Feminist Affective Epistemologies. Paul Schweizer è attivista, geografo ed educatore popolare. Ha condotto ricerche d’azione in città come Napoli, Berlino e São Paulo. Come membro di kollektiv orangotango ha co-editato This is Not an Atlas e co-conduce progetti artistici collettivi nello spazio pubblico.
COMPOST. ABITIAMO L’HUMUS, RIMESTIAMO L’UMANO
Il compostaggio che abbiamo prodotto per questo volume rimesta dei materiali che avevamo condiviso in occasione del seminario Cosmotecniche ed Ecologie Politiche, organizzato dalla Tru, previsto per marzo 2020 e poi ri-progettato a giugno sotto forma di discussione a distanza. Abbiamo inteso questo momento come un laboratorio per portare letteralmente su un terreno comune esperienze, pratiche, posizionamenti e linguaggi diversi; questa scrittura prova a ri-produrre, attraverso la figurazione del compost, un modello di pratica/pensiero critico del fare insieme, in divenire, per ecologie transfemministe, antispeciste, impegnate nella cura del sé e di ciò che ci circonda.
Alessandra Cianelli è ricercatrice, artista, praticante culturale. La sua ricerca si sviluppa all’intersezione tra pratiche della memoria privata e collettiva, attraverso la produzione di opere video, audio, testi, performance, installazioni. Tra i progetti più recenti, Il paese delle terre d’Oltremare (2012-2020), focalizzato sulla Mostra d’Oltremare di Napoli e sull’archivio coloniale. Nina Ferrante è un’attivista e studiosa transfemminista e terrona. Attualmente è post-doc in Environmental Humanities presso il centro di ricerca Spiral dell’Università di Liegi, in Belgio. Ha un dottorato in Studi culturali e postcoloniali all’Università di Napoli L’Orientale ed è co-fondatrice della Tru e di Femminismi futuri. Andrea Ghelfi è ricercatore presso la School of Sociology and Social Policy dell’università di Nottingham. In Italia parte- cipa all’attività di ricerca della rete Politics, Ontologies, Ecologies. Coniuga l’interesse per l’agroecologia e i movimenti ecologisti con la ricerca teorica attorno all’emersione di un nuovo materialismo ecologico. Federica Timeto è attivista antispecista e transfemminista. Insegna Critical Animal Studies e Sociologia delle arti all’Università Ca’ Foscari di Venezia ed è membra della Tru, dell’International Association for Vegan Sociologists e dei comitati editoriali delle riviste «Liberazioni» e «Studi Culturali». Studia il pensiero di Donna Haraway e l’incontro fra eco- e tecnofemminismi.
Il laboratorio di Ecologie Politiche del Presente è uno spazio interdisciplinare intorno alla crisi ecologica del pianeta.